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Visualizzazione dei post da marzo, 2009

Noi due ( capitolo 1)

Il bambino cercò a fatica di trattenere le lacrime, si soffiò fortemente il naso sentendo un forte groppo alla gola. Una mano piccola e allo stesso tempo più grande della sua, si posò sulla sua testa e cercò goffamente di carezzarlo, allora alzò lo sguardo sull’altro bambino dai capelli corvini che lo guardava tristemente. Sapeva di avere un’aria patetica, tuttavia non poté far a meno di lasciar cadere le prime lacrime. “ Ma cosa hai da frignare?!” esclamò il bambino cercando di parere impassibile. L’altro, dai capelli biondi,lo abbracciò forte, anche il più grande lo abbracciò, poi improvvisamente si staccò da lui e cominciò a correre. Dopo alcuni passi si fermò e lo salutò con la mano, si rigirò e scomparse all’orizzonte. Gabriel spense con gesto meccanico la sveglia. Sospirò piano posandosi una mano sulla fronte. Non capiva cosa fosse stato quel sogno e come mai sentisse una forte pressione sul petto. Si sentiva quasi a disagio, era come se avesse perso qualcosa di molto importante

Alexandros( capitolo 2)

Non sapeva cosa fare, come comportarsi. Lui non era di certo un precettore! Ovviamente era molto istruito, ma non aveva idea su come insegnare ciò che sapeva agli altri. Sospirò piano fra i denti. Infine, decise che si sarebbe comportato allo stesso modo in cui si erano comportati i suoi pedagoghi con lui. Camminava con passi decisi, sebbene il suo animo fosse in subbuglio. Arrivò nell’exedra, la parte della casa utilizzata solitamente come sala di riunioni, di ritrovo, di conversazione. Era dipinta di un rosso bordeaux con fili dorati, era molto semplice, concluse. Era un ambiente molto illuminato, con ampie finestre, un tavolo centrale molto grande e sedie, intorno qualche ritratto di antenati e piante. Insolito, pensò. Dunque, appena entrato i suoi occhi si immersero in quelli di Marcus che lo osservava imperturbabile. Alexandros fece un breve saluto e rimase in silenzio. Dietro all’uomo c’erano due maschi e una femmina. Due erano ugualmente alti, avevano i capelli biondo scuro, la

Alexandros(capitolo 1)

Era una giornata afosa di luglio, tutto sembrava quasi appartenente ad un altro mondo; i mercanti urlavano per vendere la propria merce, la gente si affollava creando una calca, la polvere saliva ad ogni passo, il sudore, le tonache sporche, gli animali e gli schiavi in attesa di essere venduti. Marcus camminava piano, con passo sicuro, guardandosi intorno con un misto di repulsione e curiosità. Un uomo grassoccio gli si parò davanti mostrandogli un cavallo, era molto bello e sembrava in forza, la corta pelliccia brillava a causa del sole. Marcus andò accanto all’animale e tese una mano, ma il commerciante lo ammonì che mordeva, invece lui lo toccò, poi lo accarezzò piano. L'animale abbassò la testa lasciandosi carezzare dietro le orecchie e sulla folta criniera. “ Quanto costa?”domandò l’uomo fissando gli occhi neri dello stallone che lo guardava. Il mercante gli disse la somma, era caro, tuttavia lo prese e gli ordinò di portarglielo a casa l’indomani, quello ringraziò felice di