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Visualizzazione dei post da gennaio, 2011

P.S. Ricordarsi di vivere (capitolo V)

Racconto sognato, immaginato, scritto assieme a Viky. Aveva provato di nuovo a chiamare Haym. Niente, non gli rispondeva. Evidentemente conosceva quel numero e evitava di proposito di rispondere. Diede un calcio al muro. Merda. Doveva incontrarlo, doveva avere quella maledetta roba. Si sedette sul letto sbuffando, la testa tra le mani. L’astinenza faceva così male, era così terribile che a volte si conficcava le unghie nelle mani pur di resistervi. Sentì dei passi e si raddrizzò giusto per veder entrare Viktor come al solito senza bussare. “Sei sempre al buio tu?” gli chiese guardandolo dall’alto in basso. Erast alzò gli occhi al cielo “E tu entri sempre senza bussare?” replicò ironico. “Solo quando si tratta delle mie cose”. Disse calcando bene sulla parola ‘mie’. “Io non sono una tua cosa” ribatté stizzito. “Ah, no?” sorrise maligno, le mani dentro le tasche dei jeans. Ora che lo guardava meglio, era la prima volta che gli vedeva indossare solo un semplice paio di jeans lisi, tagliat