Viktor non poteva credere ai suoi occhi. Digrignò i denti cosi tanto che sentì le mascelle contrarsi fino allo spasimo, strinse i pugni finquando le nocche diventarono quasi bianche cercando invano di controllare la rabbia che sentiva crescere dentro di sé impadronendosi di tutte le sue facoltà. Davanti ai suoi occhi si presentava uno spettacolo orripilante: Erast, mezzo nudo, cavalcioni su quel figlio di puttana di Haym, che aveva sul viso un’espressione di puro godimento e, purtroppo per loro, la luce soffusa che regnava nella stanza non riusciva a nascondere la scena. I gemiti dei due erano incontrollati, i loro risolini, le parole biascicate, forarono le sue orecchie e quei suoni gli arrivavano come se qualcuno gli avesse malamente graffiato il cervello. “Si, si… mmm… piccolo così…”la voce di Haym era quella più alta e si stagliava sopra i loro mugolii confusi “lo so… lo so che aspettavi anche tu questo momento… ahh!”. Con un colpo di reni mise Erast, totalmente passivo, sotto di l...
"Si vive per anni accanto a un essere umano, senza vederlo. Un giorno ecco che uno alza gli occhi e lo vede. In un attimo non si sa perchè, non si sa come, qualcosa si rompe: una diga tra due acque. E due sorti si mescolano, si confondono e precipitano." (Gabriele D'Annunzio)