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Noi due (capitolo 16)


Fu bellissimo. Quella notte nascosi il volto nel cuscino e chiusi gli occhi. Potevo benissimo sentire la sua lingua che entrava nella mia bocca. E sentivo sempre quel vuoto dentro lo stomaco che ti attorciglia anche l’intestino. Ero eccitato, penso.
Ma era stato stupendo.
Quel bacio…
Non lo avrei di certi mai dimenticato.
Il mio compleanno più bello, dissi fra me e me. Sarah e Hegyron mi avevano regalato dei libri di arte, sapevano che ne ero appassionato.
Ora, riflettendoci, non capisco come mai non abbia scelto una scuola di arte, ho sempre amato le sculture e le pitture. Eppure sono entrato in una scuola militare.
In ogni modo, i giorni seguenti mi sembrò di essere nel paradiso. Qualcosa era cambiato, sentivo nell’aria primaverile l’amore. Se amore si può chiamare ciò che provavo per Hesediel.
Di certo ne ero attratto, e affascinato.
Aveva quel non so che di freddo che attirava. Da qualche parte ho letto che se un gatto entra in una stanza dove tutti lo guardano e vogliono accarezzarlo, e se c’è una persona che si tiene lontana perché non ama gli animali, il gatto quasi certamente andrà da quest’ultimo. Il perché non me lo so spiegare, forse perché il gatto intimorito da troppe attenzioni va da quello che gli dà pace e tranquillità.
Forse anche io ero come quel gatto. Avevo bisogno di tranquillità, soprattutto di libertà, innanzitutto volevo essere amato. Non dai miei genitori o dai miei “fratelli adottivi” Sarah e Hegy, ma da lui, da Hesediel.
Desideravo disperatamente il suo affetto.
E lui non me lo dava, o non me lo dimostrava, ora non saprei più distinguere chiaramente le due cose. So solo che dopo quel bacio divenne molto più silenzioso del solito e sembrava che mi evitasse. Ciò mi fece stare male, parecchio. Quella mia felicità, quell’innocente euforia era spezzata dalla sua assurda imperturbabilità.
Lo odiavo.
Passò molto tempo da allora, forse un mese, o due, non me ne rammento. Sarah ed Hegy stavano litigando per qualche cosa, mentre io stavo all’ombra di una grande quercia. E leggevo.
Leggevo Catullo. Il poeta degli amanti.
Ero talmente assorto che non mi accorsi quando qualcuno mi strappò il libro dalle mani, feci un mezzo suono di disapprovazione e mi zittì nel momento in cui alzai lo sguardo e i miei occhi si persero in quelli profondi di Hesediel.

“Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Nescio, sed fieri sentio et excrucior.”*

“Catullo..” mormorò fissando la poesia.
“Già, è molto bella” dissi io arrossendo.
“E’ triste, Gabriel, è tormentata. Non senti la passione che divora l’autore? Non senti l’amore e l’odio che lo rodono? Non vedi la crudeltà di Lesbia che si rifiuta di donarsi a lui anima e corpo? E lui la ama, la ama cosi tanto che sarebbe pronto a rifiutare qualsiasi cosa per lei…” e qui volle aggiungere qualcosa, però tacque e si sedette accanto a me. Chiuse gli occhi volgendo il bel viso verso il cielo e appoggiando il capo al tronco dell’albero.
Scese un silenzio quasi imbarazzante, da parte mia ovviamente.
Lui era tranquillo come sempre, anche se la contrazione delle sue mascelle diceva il contrario. Cercai di sviare il discorso.
“Scusa, ma Hegy e Sarah dove sono?” chiesi, lo sapevo benissimo dov’erano. Che domanda idiota. Lui alzò le spalle.
“Poco fa litigavano per qualche cosa..” e qui gli scappò un sorriso “Sono proprio dei bambini” lo disse quasi con tenerezza, sentii la sua voce inclinarsi, farsi dolce, premurosa.
Fui geloso, credo.
“Anche io sono un bambino!” risi piano, ma lui si voltò verso di me e tacque. Mi osservò, poi, piano, allungò una mano fino a sfiorarmi una guancia. Io trattenni il fiato. Al suo tocco ricordo che rabbrividii. Mi accarezzò la guancia e giunse con il dito fino all’angolo della mia bocca. Sorrise leggermente, forse con espressione triste o tormentata.
“Tu sei molto più maturo di loro, Gabriel” affermò soltanto e tolse la mano come se fosse stato scottato.
Rimasi in silenzio.
“Forse perché amo leggere” suggerii io.
“Sì, probabile, tuttavia sei molto più curioso di loro, ti piace scoprire ogni giorno nuove cose, e poi… sei solo, la solitudine fa maturare molto più in fretta le persone” parlò quasi fra sé e sé.
“Anche per te è valsa la stessa cosa?” domandai io fissandolo. Lui sorrise, si voltò verso di me e mi prese il viso fra le mani fredde come il ghiaccio.
“Chissà” e mi baciò.
Ero timido, non sapevo baciare, mi vergognavo e temevo di fare qualche gaffe.
“Rilassati e apri la bocca” mi sussurrò, gli obbedii tutto tremante. Non perché avevo paura, ma perché ero emozionato. Lo sentii dentro la mia bocca, sentii una sua mano sul mio collo, mi dava i brividi. Non so quando e come, però mi ritrovai avvinghiato a lui e senza respiro. Lo stavo baciando in un modo che mi spaventava e mi piaceva. Dio! Hesediel mi faceva impazzire. Era cosi… perfetto! E’ sempre stato il mio sogno.
Lui mi fermò, visibilmente eccitato.
“Lo sai che per questo mi metterebbero in galera?” mormorò, ciononostante continuò a baciarmi.
I giorni, le settimane che seguirono le ho completamente rimosse dalla memoria, però immagino che si succedettero sempre insieme ad Hesediel. Ormai non ci facevamo più scrupoli a baciarci, anche se lui sembrava sempre molto tormentato da quello che stava facendo. In fondo ero un bambino. Ma non si poteva trattenere, neanche io mi potevo trattenere. E mi vergognavo. Mi vergognavo di desiderare sempre più.
Mi baciava, a volte mi accarezzava il collo o il petto, a volte io lo accarezzavo. tuttavia in quei momenti si scostava. E diventava freddo. Arrabbiato. Allora temevo che si adirasse con me, invece si arrabbiava con lui stesso poiché non sapeva resistere alla carne. Sapevo che mi desiderava. E io… avevo paura, ma lo volevo.
Lo amavo davvero. Chi dice che a tredici anni non ci si possa innamorare veramente? Lo amavo alla follia. Pensavo sempre a lui. Ero matto.
E in quella mia pazzia che causai la morte di Sarah.
Quella sera a casa mia c’era una grande festa. Dovevano venire moltissime persone, forse era il compleanno di mio padre, ma non ne sono sicuro. Io, Hegy e Sarah eravamo stati a quella festa fino a mezzanotte più o meno. I due fratelli, stanchi decisero di andare a dormire e io andai a casa loro.
Durante la notte, forse alle due o tre uscii dalla mia stanza a causa di un rumore. Decisi di andare giù in cucina. Mi fermai come pietrificato.
Hesediel, a torso nudo stava bevendo del latte. Mise il bicchiere sul tavolo e mi guardò. Sorrise leggermente e mi si avvicinò. Mi carezzò sulla guancia.
“Che ci fai qui?” chiese con uno sguardo dolce.
“Sono venuto a dormire da voi perché da me c’è casino” e indicai la mia casa illuminata dalle luci. Dalle finestre aperte si sentiva anche la musica.
“Capisco”.
Compresi che non riusciva a dormire e mi offrii di preparargli una camomilla. Lui accettò volentieri, ma già mi avvinghiò alla vita e mi baciò sulla punta dell’orecchio.
Non so che succedette, mi ritrovai nella sua stanza.
Ci baciavamo. Mi tolse la maglietta. Il suo tocco freddo sulla mia pelle era incandescente. Lo desideravo. Con tutto me stesso.
Gli accarezzai il petto, rosso in viso.
“Rilassati, non faremo niente che tu non voglia” mi rassicurò. Il problema era che io volevo fare tutto!
Ci ritrovammo nudi. Lui… oh, Dio!
Lui mi accarezzò il piccolo sesso. Mi baciò dappertutto. Mi eccitò talmente tanto che mi fece avere il mio primo orgasmo. Fu meraviglioso. Volli ricambiare il favore, mi alzai e mi misi con il capo vicino al suo inguine, sapevo cosa avrei dovuto fare. Avrei imparato. Hesediel mi sembrava incerto se lasciarmi o no, però quando rilassò il capo contro il cuscino capii che voleva che glielo facessi. Non feci in tempo per baciargli il sesso che udimmo un boato, sentii un tremore, come se si fosse trattato di un terremoto.
Hesediel balzò su e si mise i jeans. Si precipitò fuori dalla stanza. Io volli seguirlo, però decisi di vestirmi prima.
Uscii sul corridoio e lo vidi distrutto dal fuoco che avanzava verso di me.
Poi…
Non ricordo nulla se non la voce disperata di Hesediel che mi chiamava.
Ora so tutto quello che accadde; trascinato dalla passione lasciai il gas acceso, Sarah, non riuscendo a dormire era andata in cucina e, accendendo la luce, aveva provocato l’esplosione che l’aveva travolta e uccisa. L’incendio era divampato, arrivando a coprire tutta la casa, una trave mi cadde addosso facendomi perdere la coscienza. Hesediel mi salvò, rischiò la propria vita per la mia. Però io persi la memoria e quando lo vidi pochi anni fa lo odiai. Allora non sapevo quale pazzo amore avevo nutrito nei suoi confronti.
Ora basta. Ho una missione da compiere.


I ricordi è bene che rimangano tali.






*"Odio e amo. Forse mi chiedi perchè io faccia ciò.

Non lo so, ma sento che mi accadde cosi e mi tormento."
(Catullo, carme 85)

Commenti

  1. Bello bello bello * *
    Ti adoro, che belle le scene hard, le hai trattate delicatamente. Sai che mi piacciono così.
    Brava!!!

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  2. Grazie tesoro. Anche io ho cominciato a leggere l'ultimo capitolo di Immortale,ma è lunghissimo!e poi ho perso il filo,quindi sono andata a rileggere l'8...quando lo finirò ti lascerò un mega commentone!XD baci

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  3. Emh sì, lo sai che sono "quella dei capitoli lunghi" XD
    Fa pure con calma; come sempre mi farà piacere ricevere tuoi commenti.
    Baci

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  4. si,però ci metto una vta a leggere un capitolo..invece perchè magari non li posti più spesso e meno lunghi?potresti fare un capitolo "normale to" in due pezzi,cosi anch oti poss commentare pi spesso,altrimenti cosi c metto una vita e mi dispiace:((( cmq fa ninte alla fineXD

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  5. Ciao Jivri'l per la domanda che mi hai fatto leggi il mio ultimo post, forse ti è di aiuto...
    Alice*

    RispondiElimina
  6. E' questo:
    http://lametaoscura.blogspot.com/2010/03/risposta-di-martita-alle-mie-domande.html

    ...e dal mio post accedi, tramite il link che ho attivato, al blog di una ragazza con problemi di anoressia che ha scritto un post che potrebbe farti capire molte cose...lo spero!
    un bacio, Alice

    RispondiElimina
  7. Ciao, piacere di conoscerti sono anche io una ragazza che scrive e stavo cercando spunti per un mio personaggio e sono finita in questo blog.
    Complimenti, trovo il tuo stile veramente raffinato, giusto una cosa: Dov'è l'inizio della tua storia? ci sto capendo molto poco della trama @_@(forse è anche l'ora tarda).
    Tornando a cose serie.
    Hai mai pensato a non pubblicare questo tuo libro su un blog ma farlo andare in qualche libreria con la copertina, il titolo e il tuo nome sopra? Faresti una bella vendita a mio parere... ma se non ti va di pubblicarlo e rimanere sul blog attenta ai diritti di autore!
    Per favore dimmi dove posso trovare il primo capitolo che inizio la storia dal principio XD! Grazie mille
    Lit

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