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Noi due (capitolo 8)


Gabriel non dormiva, ma si trovava in uno stato di dormiveglia cosi dolce che non aveva voglia di aprire gli occhi. Dopo aver fatto sesso con Hesediel si era accasciato sul divano sentendo di non avere più forze; gli pesava ammetterlo, però era stata l'esperienza più eccitante e intensa che avesse mai fatto, e inoltre quel uomo lo faceva impazzire con le sue mani, con la sua bocca, con il suo corpo.
Strinse la coperta rabbrividendo, mentre pensava a quello che era successo poche ore prima: Hesediel gli aveva dato piacere con la sua bocca... afferrò il cuscino e vi affondò il volto infiammato dalla vergogna.
Dio, anche il cuscino aveva il suo profumo, deglutì passandosi la lingua sulle labbra e mettendosi a sedere. Si trovava nella stanza di Hesediel, ricordava quando le sue braccia forti lo avevano preso e portato a letto, dopo lo aveva baciato sulla fronte.
Scosse la testa. No, certamente era stato soltanto un sogno, quel bruto non aveva potuto dargli un bacio cosi tenero. Eppure questa volta non si era sentito per niente costretto a fare sesso con lui, anzi lo aveva desiderato dal momento in cui lo aveva visto dormire beatamente sul divano con quella sensuale vestaglia che gli copriva il corpo marmoreo. Allorquando era entrato nella sua suite lo aveva investito l’odore di pulito, di rose e, soprattutto, il suo profumo di colonia. Lo aveva osservato in silenzio, il volto rilassato, gli occhi chiusi che si muovevano impercettibilmente, le labbra rosa. Aveva voluto sfiorarlo, ma si era trattenuto e si era messo a sedere sul divano di fronte al suo. Il suo respiro calmo lo aveva rilassato all’inverosimile, quasi si stava per addormentare a sua volta, però lui si era svegliato.
Si nascose il volto fra le mani, stava diventando un pervertito! Dov'era finito il ragazzo timido, puro, preciso, di alti valori? Forse si era disperso da qualche parte nel mondo, e non lo avrebbe più ritrovato. Tuttavia soltanto con lui si sentiva cosi malizioso sapendo che lui lo desiderava, cosi maleducato perché lo faceva imbarazzare… chi voleva ingannare? Egli bramava le sue labbra.
Non sapeva nulla di quel tale e già c’era andato a letto ben due volte! Non era proprio da lui, ciò nonostante l'attrazione verso Hesediel era percepibile e, anche se aveva cercato di resistere, si era lasciato travolgere. Sospirò piano e improvvisamente alle sue orecchie arrivarono dei battiti alla tastiera di un computer.
Spostò le coperte e si alzò un po' dolorante, ovviamente il piacere che aveva provato era stato grande, ma anche dopo il sesso il dolore non era di certo trascurabile. Si guardò intorno e non vide nessun vestito, arrossì fino alla punta dei capelli. Non ci pensava neanche di mostrarsi nudo a Hesediel! Sarebbe sprofondato dall'imbarazzo. Cosa poteva fare? Un sorriso gli illuminò le labbra, accese una lampada e aprì l'armadio a muro; rimase impressionato da quei vestiti cosi eleganti e scandalosamente griffati, ne tirò fuori una camicia nera di Armani e se la mise. Sebbene fosse un ragazzo alto e anche ben costituito nonostante la giovane età, dentro quell'indumento ci poteva nuotare! Gli arrivava fino al polpaccio e gli era largo, cadeva come un drappo sul suo fisico magro e sulle braccia. A questo punto l'unica spiegazione possibile era che fosse Hesediel ad essere troppo grande! Gli si affacciò alla mente il suo corpo muscoloso, il petto scultoreo, l'addome e... Si passò una mano sul volto, stava diventando osceno! Doveva smettere di pensarci.
Con lentezza uscì dalla stanza e subito il suo sguardo si posò sulle spalle di Hesediel che era chino sul pc e scriveva veloce. L'uomo sedeva sul divano dove si erano appartenuti, era attento allo schermo del personal computer, c'erano fogli sparsi sul tavolino basso, due cellulari erano posati accanto a lui, delle penne, un pacchetto di sigarette.
Gabriel fece notare la propria presenza quando, volendo avvicinarsi, urtò un vaso che cadde. Hesediel si interruppe e lo guardò alzando un sopracciglio. Gabriel rialzò il vaso e cercò di assumere un'aria strafottente, però non gli riuscì.
Il silenzio che sentiva gli pesava, non aveva la più pallida idea di cosa dovesse dire, forse doveva soltanto tacere.
"Rimettiti a letto, sono sole le tre" fu Hesediel a prendere la parola e già tornava a scrivere.
"Non ho sonno" rispose Gabriel indispettito, non gli piaceva laddove l'altro gli diceva cosa fare.
"E' un invito?" domandò malizioso.
"Eh?!".
"Se non vuoi dormire cosa vuoi fare?" continuò alzandosi e andandogli vicino. Lo osservava divertito e Gabriel capì che lo stava prendendo in giro.
"Spiritoso" sbottò cercando di fare il gradasso, ma non si accorgeva nemmeno di quanto quella sua aria assonnata e rilassata piaceva a Hesediel.
“Se non stessi scherzando?” sussurrò avvicinandosi al suo orecchio, il ragazzo poteva sentire il suo dolce alito sulla propria pelle e un brivido gli corse lungo la schiena.
La mano dell’uomo si posò sulla sua vita e lo trasse presso di sé incollando i loro corpi, prese a leccargli leggermente la pelle del collo e a dargli piccoli morsichi; Gabriel tentò di resistere, però spontaneamente aderì a lui e chiuse gli occhi. Tutte quelle sensazioni quasi gli bruciavano il corpo, gli corrompevano l’animo, lo facevano succube, tuttavia non poteva ribellarsi. Non aveva mai pensato che la passione potesse essere un sentimento talmente forte da fargli dimenticare ogni cosa all’infuori di lui, di farlo diventare un’altra persona.
Una persona maliziosa, lussuriosa, indecente. Amorale.
Hesediel sorrise sotto i baffi, aveva ottenuto quello che voleva: far capire al ragazzo quello che provava fra le sue braccia.
Si scostò un po’ e lo guardò con attenzione, sorrise impercettibilmente. Gli diede un bacio a fior di labbra e si allontanò, Gabriel credette che sarebbe caduto tanto si sentiva le ginocchia molli. Con fatica restò in piedi cercando di riprendere un po’ di controllo, mentre si passò la lingua sulle labbra sature del sapore di Hesediel.
"La mia camicia ti sta a pennello" osservò ironico, Gabriel si guardò e arrossì.
"Non c'era niente di là... in ogni caso dovresti dimagrire, sei troppo grande" ritorse sarcastico.
"Sei tu quello che è uno scricciolo" ribatté sorridendo sornione.
"Animaletto, vipera, scricciolo... ma per chi mi hai preso? Per uno zoo?!".
"No, animaletto. Se vuoi farti una doccia il bagno è di là" gli indicò una porta alla sua sinistra.
Gabriel capì che Hesediel aveva chiuso il capitolo "breve discorso argomentativo post sesso". Sentendosi improvvisamente irritato sbuffò e lo oltrepassò, si fiondò subito nella doccia.
Voleva lavarsi di dosso il profumo dell'altro, il suo naturale odore, la sua saliva. Come era potuto accadere che si fosse lasciato andare in quel modo? Perché aveva ceduto? Perché a uno che interessava solo il sesso?!
Chiuse gli occhi appoggiando la fronte contro le piastrelle, l'acqua bollente gli arrossiva la pelle. Doveva andarsene, non lo voleva vedere mai più, sentiva come se il suo corpo fosse stato soltanto usato e ora fosse da buttare via. Ma lui, lui cos'è che voleva da Hesediel? Giusto perchè c'era andato a letto per ben due volte non significava che ci tenesse. Assolutamente no! Solamente che lo turbava il fatto di non mostrarsi almeno gentile o coccolarlo o fare altre cose da amanti, anche se era unicamente sesso! Voleva che non lo facesse sentire usato. Tutto qui.
Avvilito uscì dalla doccia e si bloccò vedendo Hesediel appoggiato al lavandino che lo osservava grave. Si guardò intorno cercando qualcosa per coprirsi, però non trovò nulla, pertanto il suo umore peggiorò ulteriormente.
"Che hai da guardare? Passami un asciugamano" disse acido.
"Calma animaletto, piuttosto come mai hai quella bruciatura?" gli domandò esaminando la parte della coscia deturpata, andava dall’anca sinistra fino sopra il ginocchio e occupava metà coscia avanti e metà dietro, di sicuro era dovuta all’acqua bollente.
"Che t'importa? Se ti fa tanto schifo potevi benissimo non scoparmi" replicò seccato.
"Non ho detto questo" con pochi passi gli fu accanto e lo rigirò "Chi ti ha fatto queste?" volle sapere, se prima la sua voce era neutra, ora stava diventando pericolosamente minacciosa. Sulla schiena del ragazzo erano visibili cicatrici che sembravano dovute a delle frustate che si accavallavano une sopra le altre, alcune più profonde altre più lievi. Gabriel, rosso in volto, si allontanò stizzito.
"Che cazzo te ne frega?! Non trattarmi come se t'importasse qualcosa di me, e lasciami in pace!" fece per prendere un accappatoio, ma Hesediel gli fu addosso, lo prese per i polsi e lo spinse contro il lavandino, i loro volti li stavano osservando e Gabriel si sorprese nel constatare l'espressione di piacere che gli si dipingeva sul viso intanto che Hesediel gli toccava il pene. Chiuse gli occhi, non voleva vedere! Non voleva rendersi conto di quanto fosse decaduto fra le sue braccia, quanto fosse cambiato, quanto lo faceva sentire desiderato e sensuale!
"Apri gli occhi Gabriel, non avere paura come quando eri piccolo, guardati allo specchio e capirai quello che senti. Guarda le tue ferite e pensa a chi te le ha fatte, guarda il tuo corpo perfetto e pensa a quanto sia effimera la tua giovinezza, guarda quanto sei bello, guarda i tuoi capelli profumati e pensa a tua madre che te li accarezzava quando eri bambino, guarda le tue labbra e pensa quante ragazze hanno baciato, guarda i tuoi occhi velati dalle lacrime e ricorda quante persone ti hanno fatto piangere. Guardati Gabriel! Non avere paura di te stesso! Non è questo che io ti ho inseg...!" si azzittì sentendo che stava perdendo il controllo, morse leggermente la spalla del ragazzo per cercare di disperdere la propria amarezza. Gabriel era confuso, ma in quel momento ancora tutte quelle parole non gli arrivarono bene al cervello. Si lasciò andare. Completamente.
Le mani di Hesediel avvampavano sul suo corpo, la sua lingua gli carezzava ogni lembo di pelle, la sua bocca lo baciava sul collo, piano lungo la colonna vertebrale, fino alle natiche e poi in quel punto particolare che lo fece sussultare. Strinse le mani chiudendo gli occhi e concentrandosi sulle sensazioni provocate. L’uomo piano si rialzò, lo fece girare e lo baciò appassionatamente. Gabriel gli tolse la vestaglia e si meravigliò ancora del suo corpo, con mano tremante gli toccò il petto forte, scese sul addome segnato da formidabili muscoli, di sicuro faceva palestra, pensò, scese ancora più giù, fino al basso ventre, stava quasi per toccare il membro dell’altro, quando lui lo fermò prendendogli la mano, lo fece voltare e posò le labbra sulla sua nuca. Gabriel rabbrividì a causa di quel contatto caldo che sentiva fra i capelli.
Inaspettatamente Hesediel lo prese.
E Gabriel neanche si accorse di aver gridato dal piacere. Si morse le labbra e aprì gli occhi. Si meravigliò nel vedere quel volto davanti a sé arrossito in modo osceno, con le labbra gonfie, con un'espressione di lascivia. La cosa che lo eccitò oltre ogni cosa fu il vedere Hesediel dietro di sé che lo possedeva, il suo volto fiero e nobile, una mano sul petto e un'altra che lo masturbava accelerando o diminuendo il ritmo, facendolo penare. I loro ansimi crebbero d'intensità fino a quando Gabriel non venne seguito subito dopo da Hesediel. Restarono un po’ cosi, dopo il ragazzo si lasciò andare contro il corpo di Hesediel, ormai certo che non ce l’avrebbe fatta a restare in piedi.
Tutto lo sconvolgeva: Hesediel, le sensazioni intense che provava quando stava con lui, il piacere.
L’uomo lo resse, lo prese in braccio e lo portò a letto.
Non ancora Gabriel, non era ancora tempo di dormire.
Hesediel sorrise mentre si chinava a baciargli le labbra.
Gabriel ricambiò appassionatamente, ma sentiva un mutamento e sapeva che ciò che gli stava accadendo non gli avrebbe fatto bene né al corpo né tanto meno all’anima.
Ci avrebbe pensato in seguito, decise, e già si avvinghiava nuovamente ad Hesediel.

Commenti

  1. Grazie x il tuo commento :)...Io ho avuto esattamente il tuo problema, sali e scendi troppo dolorosi e continui...ma sembra che abbia trovato uno spiraglio ih ih =3... Amo da morire inventare e disegnare storie...x questo il tuo blog mi ha interessato subito...e anche tutti i miei personaggi sono esclusivamente frutto della mia fervida immaginazione >__<...purtroppo mi devo levare le ultime terribili interrogazioni, e non posso dedicare molto tempo al pc...ma appena sono libera leggerò con attenzione i tuoi scritti così da avere un'idea completa!!A presto kiiiss

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  2. Grazie, anche io disegno e scrivo in continuazione, ma ora pure io con la scuola ho dei problemucci...allora a presto!^__^ Kiss

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  3. Voglio il seguito voglio il seguito ehehehe

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  4. Ahahah!!!!!!arriverà presto cara!!!e non ti deluderà(spero).kiss

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