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Alexandros (capitolo 7)


Cornelius e Aemilia lo seguirono durante la lezione e gli fecero tante domande, invece Julius era molto più silenzioso del solito.
Parlando dell’Iliade il giovane gli rifilò una domanda alquanto alludente .
“ Maestro?”lo chiamò Julius.
“ Dimmi”rispose gentilmente.
“ Achille e Patroclo erano davvero amici?”volle sapere.
“ Certo”
“ Solo amici?”insistette lui e Alexandros capì dove voleva andare a parare.
“ Ah, Julius non so se tua sorella…”cominciò lui.
“ Non si preoccupi per me! Tanto con questi due attorno si può ben immaginare cosa mi tocchi sentire…!”intervenne lei alzando gli occhi al cielo.
“ Bene… se la mettete cosi” borbottò sottovoce, “… a quanto pare i due erano molto… ehm… affettuosi fra loro; nell’Iliade, Omero non rivela con certezza il vero rapporto fra i due, ma ci sono diversi riferimenti che fanno pensare a ciò che sostengono oggi molti intellettuali, cioè che passavano parecchie notti insieme; Cornelius non ti scandalizzare, era una cosa normale, anche ora, dopo tanti secoli, lo è, sia qui sia in Grecia e in altre parti, presso quei popoli che chiamiamo barbari”disse sedendosi davanti a loro. Sapeva che i ragazzi per il resto della giornata gli avrebbero fatto un sacco di domande a sfondo sessuale e si era arreso, non ce la faceva a rimandare oltre, ormai erano abbastanza grandi da sapere come funzionavano le cose.
“ Vuol sostenere che sono numerosi gli uomini che… sono “affettuosi” fra loro?”domandò Aemilia posando il mento sulle mani.
“ Si, ci sono donne che amano altre donne, uomini che amano le donne e uomini che amano altri uomini, ma non c’è nulla di riprovevole in tutto questo fino a quando non si trascurano i propri doveri. E poi la pederastia pare essere stata molto utilizzata dai cretesi per ovviare alla sovrappopolazione della loro isola, oppure dai Celti; naturalmente non c’è nulla di indecoroso come ritengono alcune persone o deplorevole o innaturale”
“ Perché ritiene che non sia innaturale? Voglio dire… gli uomini sono fatti per… dare i figli alle donne, agli altri uomini non fa nulla…”si intromise Aemilia. Cornelius e Julius scoppiarono in una risata sonora e Julius le accarezzò la testa come ad un cagnolino.
“ Poverina”commentò compiaciuto, Aemilia si scrollò via la mano del fratello dal capo. Anche Alexandros sorrise.
“ Se è cosi, Aemilia, allora dimmi: cosa c’è di più innaturale che tagliarsi la barba? Arricciarsi i capelli? Tagliarsi le unghie? Costruire le case? Una casa non esiste in natura, perciò è innaturale. Capisci? Oltre al motivo della procreazione, per la nostra specie pare necessaria anche la sensazione del piacere carnale, che può essere provata sia grazie ad una donna sia grazie a un uomo”fece Alexandros sorridendo piano.
“ Ma fra due uomini ci può essere… amore?”volle sapere Cornelius. Tutti e quattro si azzittirono.
Immediatamente gli venne in mente Marcus, allora lui cercò di allontanare la sua immagine arrossendo leggermente.
Julius era attento, cosi come pure la sorella.
“ Non te lo so dire per esperienza personale, ma a testimonianza degli altri pare che sia possibile, e che, anzi, si può amare un uomo più di una donna. Pensate alle testimonianze lasciateci riguardo ad Alessandro Magno ed Efestione, oppure ad altri uomini famosi come Socrate e Alcibiade; Platone parla dell’amore, delle creature divise a metà da Zeus per indebolirle e, quindi, afferma che nel mondo, per ognuno di noi, ci sia davvero solo una metà, ma cosa ne sappiamo se sia donna o uomo? Non lo sappiamo. Platone, inoltre, sostiene che l'amore fra due maschi sia superiore e più puro dell'amore fra un uomo e una donna. E anche Aristotele parla sia dell’amore che della amicizia. C’è quella improntata sull’interesse, sulla passione temporanea, sul bene dell’altro. Tutto qui, sta a voi interpretare i fatti e la storia, sta a voi condividere certe cose o meno”concluse lui con un sospirò. Aemilia era arrossita, Cornelius non mostrava l’aria annoiata che esternava spesso, invece Julius era molto interessato e soprappensiero.
Qualcuno dei tre volle dire qualche cosa, ma si bloccò nell’udire i passi rapidi del padre. Ed, infatti, dopo pochi secondi apparve la maestosa figura di Marcus vestito con la toga praetexta.
Disse ai figli che era ora di andare a mangiare, quelli obbedirono e dopo averli salutati se ne andarono.
Invece Alexandros restò in piedi davanti a lui; Marcus gli ordinò di seguirlo e lo fece entrare nella prima stanza che trovò. Lo addossò al muro e lo baciò sulle labbra. Il ragazzo aprì immediatamente la bocca per ricambiarlo, ma la sua era passione mista a impazienza, rabbia, desiderio. Dopo quel lungo bacio si sentì esausto, invece Marcus proseguì a baciarlo sul collo.
“ Pensi davvero che l’amore fra due uomini possa esistere?”domandò l’uomo portandosi una gamba di Alexandros sul proprio fianco.
“ Avete ascoltato…?!”.
“ Rispondimi”.
“ Si”.
Marcus affondò la propria lingua nella bocca del ragazzo, mentre lo stringeva a sé. Alexandros si lasciò baciare, morsicare leggermente le labbra.
La mano di Marcus scese sul suo fondoschiena e lo accarezzò a lungo, dopodichè si spostò sul pube facendogli emettere un gemito. L’uomo sorrise compiaciuto. Piano gli mordicchiava i capezzoli, intanto che gli faceva cadere a terra la tunica, quindi lo prese di peso e lo buttò sul letto, a questo punto gli si mise sopra iniziando a baciarlo sempre più appassionatamente e con maggiore bramosia.
Alexandros, a un certo punto, gli si ritrovò sopra e ne approfittò per togliergli la toga che buttò per terra. Sorrise maligno. Marcus parve divertito. Il giovane gli si allungò sopra, sotto di sé sentiva il corpo possente e ben levigato dell’altro che respirava impaziente. Piano, lo baciò sul petto, sul collo e sui lobi delle orecchie. Marcus sorrise e lo rigirò in modo da trovarsi sopra di lui, si baciarono ancora a lungo, poi con una leggera pressione sulle ginocchia gli aprì le gambe e, sentendosi al massimo dell’erezione, entrò piano dentro di lui.
“ Ah!”si lasciò sfuggire il ragazzo preso alla sprovvista; una volta entrato, Marcus si bloccò, dopo cominciò a muoversi piano.
“ Va meglio?”gli chiese con voce roca, Alexandros annuì attirandolo a sé, nonostante una lacrima gli solcasse la guancia, gli cinse i fianchi lasciandolo entrare completamente e, stranamente, con un po’ di dolore provava anche gioia. Doveva essere matto.
L’amplesso durò un po’, Marcus tuttavia non pensava solo a sé, bensì lo baciava di continuo, lo accarezzava, gli sussurrava frasi che il ragazzo non riusciva a capire, erano in una lingua a lui sconosciuta. Entrambi ansimavano, l’uomo ormai era vicino all’estasi. I suoi movimenti si fecero più veloci e ogni spinta provocava ad entrambi un’ ondata di piacere; quando Marcus prese a toccargli il membro, poi a masturbarlo, Alexandros perse definitivamente il controllo. Marcus prese il viso di Alexandros fra le mani e lo fissò a lungo, lo baciò e, mentre le loro lingue si incontrarono per l’ennesima volta, Alexandros sentì un liquido caldo fra le natiche e capì che Marcus era venuto, subito dopo anche lui provò un piacere nuovo che lo sconvolse.
L’uomo gli si posò accanto, erano entrambi sudati; Marcus lo prese fra le braccia e si addormentarono stanchi.

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